Gentili responsabili del sito “Noi tutti”,

ho letto il resoconto relativo alla riunione svoltasi il 4 dicembre scorso tra i rappresentanti dei genitori e i docenti delegati dalla scuola. Poiché il testo non è firmato, potrebbe dare l’impressione di proporsi come una versione fedele e oggettiva di quanto è stato detto e di quanto è avvenuto. In effetti, la narrazione proposta è piuttosto parziale e imprecisa. La riunione si è protratta per quasi quattro ore (le ultime due in strada…), quindi è impossibile (per chiunque) restituirne fedelmente i contenuti e i toni. Mi limito a correggere le parti che mi coinvolgono in prima persona.

Ringrazio per l’attenzione e la disponibilità.

Cordiali saluti.

Niccolò Argentieri

 

1) Così scrive il misterioso estensore del resoconto:

“Inizialmente ha parlato il Prof, Argentieri spiegando come era andata l’assemblea con i ragazzi: i ragazzi avevano proposto che si sarebbe potuta fare l’autogestione insieme con i professori solo se il corpo decente avesse accettato di organizzare una mobilitazione congiunta contro la riforma denominata Buona Scuola. I docenti rappresentati dal prof. Argentieri e Garbini, hanno risposto che ora la legge della Buona Scuola è legge dello stato e quindi non potevano secondo loro accettare la proposta dei ragazzi”.

Ecco invece quanto ho effettivamente spiegato (trovo fra l’altro meraviglioso il refuso che porta a scrivere “corpo decente”):

Ho detto che la richiesta degli studenti è stata abbastanza sorprendente. Lo scorso maggio, infatti, i docenti del Virgilio hanno promosso un’assemblea congiunta con i genitori e gli studenti finalizzata alla elaborazione di un documento comune sulla Buona Scuola. Essendo allora la legge in discussione alle camere, quel documento avrebbe potuto rappresentare un segnale importante in vista di un’auspicabile correzione delle parti più preoccupanti del ddl (scuola-lavoro, valutazione, etc). Purtroppo, a quella assemblea nessuno studente si è presentato.

Ora la riforma è legge, e dunque stabilisce i criteri di validità dei percorsi scolastici degli studenti. Cosa ci viene chiesto, dunque? Di manifestare il nostro dissenso mettendo a rischio il titolo di studio rilasciato dalla scuola? Visto lo stato delle cose, ho concluso nell’assemblea straordinaria, si potrebbe comunque pensare a un lavoro comune di analisi e riflessione sul testo della legge, in modo da elaborare un contributo alle future, auspicabili correzioni degli aspetti più controversi. Questo è il senso che si sarebbe potuto attribuire all’autogestione (limitatamente alla questione Buona Scuola). Ecco cosa ho detto in assemblea, ecco cosa ho ripetuto ai genitori.

 

2) Ancora il testimone:

“Inoltre il prof. Argentieri nella assemblea dei genitori ha espresso un suo personale pensiero, dicendo che si sono susseguite 29 occupazioni al Virgilio in 31 anni, quindi secondo lui, è un fenomeno indipendente dalla dirigente o dai professori, fa parte della storia del Virgilio. Anche se si accettassero le proposte degli studenti, la farebbero comunque”.

Più esattamente: alla luce del ruolo storico delle occupazioni nel Virgilio, ho espresso l’opinione che la ricerca di responsabilità o di cause dell’occupazione avrebbe rischiato di trasformarsi in un esercizio sterile e logicamente infondato. Occupazioni ci sono state sempre, con qualsiasi dirigenza (anche con quelle considerate da alcuni molti migliori di quella attuale), e quindi il senso che ritenevo utile dare al nostro incontro era diverso. Si trattava di evitare che, come ogni anno, l’indotto dell’occupazione avvelenasse rapporti e amicizie. Chiedevo un impegno comune per una conversazione costruttiva tra adulti, in modo da limitare il più possibile i guasti prodotti da questi giorni difficili. In definitiva, chiedevo una prospettiva più ampia e meno militante, chiedevo un po’ di respiro per la riflessione.

 

3) Infine, ecco la versione dell’autore:

“I genitori hanno chiesto di poter parlare con gli studenti, che erano stati bloccati all’ingresso su ordine del Prof Argentieri. Due rappresentanti dei genitori sono scesi a prendere gli studenti che sono entrarti nell’assemblea”.

No, ordini a scuola non si possono dare, per fortuna. Soprattutto non ne posso dare io. Si danno indicazioni, si chiedono indicazioni. Ordini proprio no. Entrando nel Cattaneo per recarmi alla riunione ho risposto a una richiesta di chiarimenti delle signore incaricate del controllo in ingresso. Ho detto che la riunione era stata richiesta dai genitori e quindi dovevano aspettarsi genitori, non studenti. Quando, contrariamente alle mie previsioni, gli studenti sono arrivati, le signore sono venute a chiedermi cosa dovevano fare. Io ho detto che al Cattaneo avevamo comunicato una riunione con i genitori e che, quindi, per correttezza verso la scuola ospitante, era meglio limitare l’ingresso ai genitori. Poi gli studenti sono saliti, nessun problema (ma la riunione ha preso inevitabilmente una direzione diversa). Comunque interessante).