In relazione alla recente mail del 25 aprile indirizzata dal Presidente del Comitato Genitori Enzo Borsellino, ed al suo intervento nell’ultimo CDI, in qualità di ospite, rispondiamo ad alcune domande che ci sono state formulate in merito alla questione dei lavori che interessano l’area di Piazza della Moretta – una versione sintetica della nostra precedente mail.

 

Chi ha fatto il ricorso per il bloccare i lavori per la sistemazione dell’area confinante con il Virgilio?

L’associazione “coordinamento residenti” ha fatto ricorso contro la delibera che, approvando il progetto del parcheggio sotterraneo con una superficie ridotta a causa dei ritrovamenti archeologici, e poi nuovamente contro il rilascio del permesso di costruire, argomentando che si trattava di un progetto “nuovo” e “diverso” da quello già approvato nel 2008 e sottolineando questioni idrogeologiche e archeologiche. Il TAR ha dato ragione al Comune e ha respinto in sede di sospensiva entrambi i ricorsi, accertando che non si tratta di un nuovo progetto ma di una riduzione della superficie e del volume di quello approvato nel 2008, che a suo tempo non fu impugnato (ora è troppo tardi per contestarlo).

 

Perché alcuni genitori del Virgilio sono intervenuti “ad opponendum” su quel ricorso?

Per salvaguardare gli interessi della scuola, che sarebbero stati pregiudicati se – in attesa della decisione del TAR – la delibera fosse stata bloccata. Infatti già dal 2010 l’area era stata sventrata, privando il Virgilio del suo spazio esterno. A seguito dei ritrovamenti archeologici, si è chiarito che il parcheggio sarebbe stato realizzato solo nella parte più distante dal Virgilio, e l’area di fronte alla scuola era già stata coperta.
I genitori che avevano partecipato, su invito del Municipio, al processo pubblico per la definizione delle linee guida del progetto di superficie, interessati a che l’area fosse liberata al più presto dal cantiere e restituita alla scuola secondo le linee progettuali condivise, si sono opposti alla sospensione dei lavori, che avrebbe solamente allungato i tempi allontanando la soluzione del problema.

 

Perché è stato fatto con tanta urgenza? L’Istituto, il Comitato, Il Consiglio hanno avuto modo di sapere?

Il Comitato dei Genitori e il Consiglio di istituto erano stati informati del processo partecipativo per la progettazione, ma la scuola non aveva voluto prendervi parte istituzionalmente, sebbene nel 2010 al Virgilio fosse stato riconosciuto il ruolo di “interlocutore privilegiato” nel processo di progettazione.
Il comitato genitori è stato informato anche del ricorso, ma c’erano solo pochissimi giorni per depositare l’atto di intervento perché si trattava di un procedimento cautelare di urgenza.

 

Qual è il significato legale della dicitura nell’atto di intervento “…in proprio e in qualità di…”?

L’intervento in giudizio non presuppone la qualità di rappresentante. I genitori intervengono “in proprio”, non rappresentano istituzionalmente la scuola (che non ha preso posizione). La qualità di rappresentanti è un di più, spiega perché quei genitori hanno voluto prendersi la briga di intervenire. Ma quello che conta per il TAR è essere genitori (o studenti, o insegnanti), chiunque avesse interesse poteva intervenire.

 

Perché è stata aggiunta la specifica di essere nel Consiglio o nel Comitato o di avere dei figli frequentanti?

Perché per poter intervenire in un giudizio bisogna esporre quale sia il proprio interesse. Per il TAR la qualità di genitore è ragione sufficiente per avere diritto ad intervenire e dire la propria. Alcuni dei genitori intervenuti sono anche rappresentanti, e anche per questo si sono sentiti per questo in dovere di intervenire, dunque lo hanno specificato.

 

Alla luce di quanto sopra che senso ha la dissociazione decisa dal Consiglio d’Istituto?

Non ha alcun senso perché il Viriglio come Istituto non è presente nel giudizio né ha voluto contribuire al processo di progettazione partecipata, non ha alcuna conseguenza perché il TAR ha deciso già la sospensiva e deciderà a luglio nel merito, respingendo il ricorso del “coordinamento residenti”, indipendentemente da qualsiasi cosa facciano i genitori o la scuola.

 

Il Municipio ha recepito i motivi di questa azione?

Il Municipio ha apprezzato l’intervento dei genitori dinanzi al TAR, e riconosce la loro legittimazione rispetto alla progettazione superficiale dell’area

 

Dalla lettura del ricorso era possibile comprendere chiaramente le ragioni dei ricorrenti?

I residenti ricorrenti sostenevano, molto semplicemente, che il progetto approvato nel 2014 aveva un’altezza fuori terra e una profondità maggiore di quello già approvato nel 2010. Questo assunto risultava evidentemente errato da un semplice confronto delle sezioni dei progetti: il progetto “nuovo” era solo meno esteso, perché lasciava fuori tutta l’area interessata dagli importanti ritrovamenti archeologici (che poi è l’area adiacente il Viriglio). Considerato che il parcheggio, ridotto, lascia fuori l’area archeologica (che è già stata ricoperta come richiesto dalla Soprintendenza), tutte le argomentazioni basate sulla tutela dei reperti erano evidentemente infondate. Quanto ai problemi idrogeologici e di impatto ambientale, nulla cambia rispetto al progetto già approvato nel 2008.

 

Riassumendo: quali sono i possibili futuri vantaggi che con questa azione sono venuti al Liceo Virgilio?

Il vantaggio è quello di riaffermare il diritto della scuola, riconosciuto nel 2010 dalle Amministrazioni a seguito di altro ricorso proposto dai genitori “in proprio e nella qualità di rappresentanti”, a riavere un’area esterna per le attività sportive. Grazie a questo nuovo ricorso, i genitori ricorrenti potranno pretendere che la sistemazione dell’area sia coerente con le esigenze della scuola.

 

Immagine di Saul Steinberg