ESCLUSIONI, UNA LETTERA DALLA FAMIGLIA DI UN RAGAZZO NON AMMESSO AL VIRGILIO

Noi eravamo presenti in Consiglio quando è stata proposta la seguente riflessione: se le domande sono più delle disponibilità, come fare? Il Virgilio non ce la fa a prendere tutti. La capienza è limitata e lo attestano: la mancata assegnazione della Tavani Arquati, gli inviti dell’USR, e degli uffici regionali a contenere il numero degli iscritti.

E’ innegabile che il Virgilio ha un numero finito di ammissioni possibili.

Sono stati adottati dei criteri. Alcuni li abbiamo votati, su altri ci siamo opposti, ad esempio il maggior punteggio ottenuto da corsi a pagamento o soggiorni all’estero (non tutti se li possono permettere) , e il consiglio ha deciso a maggioranza.

Questi criteri hanno prodotto dei risultati. Da noi funzionano molto gli internazionali, e spesso hanno fatto da traino per gli altri indirizzi.

Quella che pubblichiamo è la lettera di un escluso. Ve la proponiamo, e proponiamo una riflessione. Che fare? Come migliorare?

Se volete, potete contribuire, scrivendo a info@liceovirgiliroma.eu

Grazie a Chiara che ci mostra il punto di vista degli esclusi, ed in bocca al lupo al ragazzo che entra in una fase difficile della sua formazione.

Noitutti.

 

LA LETTERA:

Cari genitori, probabilmente non ci conosceremo mai perché mio figlio non è stato ammesso al Liceo Scientifico Virgilio. Frequenta la media Virgilio e abitiamo in zona, ma questo non basta per essere ammessi alla scuola di quartiere.

L’esclusione è dovuta a un problema di merito, infatti gli alunni ammessi hanno medie mirabolanti, per la maggior parte sopra l’8, e si arriva fino al 9.5.

Pazienza, avrà imparato la lezione, mi dico. Avrà imparato che chi non studia non sceglie.

Ma forse una riflessione va fatta. Anche perché non ci eravamo accorti, nessuno ci aveva avvisato, che la scuola pubblica è diventata ‘escludente’. Che è molto diverso da ‘esclusiva’.

Sembra proprio questo il principio adottato dal Virgilio quando ha stilato i suoi criteri di ammissione allo Scientifico, criteri da me evidentemente sottovalutati.

Il Virgilio ha messo sullo stesso piano chi abita nel quartiere e chi abita ‘limitrofo al municipio 1’, che è come dire tutta Roma. Ha invece fatto molta differenza tra chi prende 6 e chi prende 10. Quindi, voleva due sezioni di liceo scientifico piene di ragazzi bravissimi. A quanto mi risulta, non c’è liceo scientifico a Roma che abbia adottato questo principio.

Un principio meritocratico discutibile. In tutte le scuole in cui sono andata, presidi e docenti erano d’accordo nel dire che le classi d’eccellenza non funzionano, e che le pagelle sarebbero servite solo per creare classi eterogenee.

Un principio meritocratico arbitrario. In seconda media non c’è un esame nazionale che garantisca un criterio di valutazione univoco. Eppure è sulla pagella di seconda media che il Virgilio ha di fatto selezionato i ragazzi.

Capisco che con il sistema scolastico allo sfascio, e i soldi che mancano, ogni scuola colga l’occasione per assicurarsi un posto nel mercato dell’educazione. Ma appunto, non dovremmo essere al mercato. Non dovrebbero esserlo i ragazzi, a 14 anni.

Se sarete chiamati a dire la vostra sui criteri di ammissione per il prossimo anno, riflettete bene su che tipo di scuola vogliamo.

buon lavoro a tutti

Chiara Solustri

 

 

Foto di Piegiorgio Branzi