Io mi aspetto che coloro che hanno il potere e dovere di prendere decisioni riguardante la vita e il futuro di un individuo abbiano non solo la capacità di rispettare la legge ma anche la capacità di rispettare dei valori morali che dovrebbero essere in grado di comprendere.
Quel che è successo oggi è gravissimo, sono gravissimi non tanto l’arresto e la denuncia sporta verso i due ragazzi, ma la modalità e il luogo in cui ciò è avvenuto. Oggi tutta la scuola ha risentito dell’accaduto, non hanno pagato solo quei due ragazzi, oggi abbiamo pagato tutti. Non posso discutere e sentenziare la colpa dei ragazzi e i provvedimenti presi a riguardo, in quanto non conosco né l’avvenuto né i soggetti. Ciò su cui però posso riflettere sono le azioni con cui oggi è avvenuto il blitz, un blitz avvenuto dentro la mia, la vostra e la loro scuola. Non riesco a smettere di pensare a come un dirigente, che non ho mai veramente criticato prima di ora, ci abbia venduto. La preside della nostra scuola oggi è stata definita “mamma” ed alcuni hanno criticato l’uso di questa parola. Ma d’altronde non è il ruolo di una preside simile a quello di una mamma? La mamma è colei che ti da amore, che ti aiuta e che sa anche usare durezza e severità ma con il solo scopo di proteggerti e di crescerti. Questo e’ quello che una preside dovrebbe fare: educare e proteggere. Questo è ciò che la nostra preside fa: mentire e nascondersi. Per mesi ci hanno propinato la storia delle telecamere usate per “sicurezza”, per monitorare una zona che andava controllata, per questioni di manutenzione elettrica, e noi per buona volontà e per voglia di ricominciare a fidarci dell’istituto e della dirigenza, ci abbiamo creduto. Ma d’altronde ce lo dovevamo aspettare che l’impegno messo nell’installazione della telecamera era un impegno volto a catturarci e sicuramente non un impegno volto alla nostra sicurezza, frequentando una scuola che cade a pezzi e dove solo qualche tempo fa ci hanno graziati con una scala antincendio. Io sono arrabbiata, lo sono per i ragazzi che ora si trovano in questa situazione che forse si poteva evitare, ma sono anche arrabbiata per tutti noi. Noi siamo stati usati come capro espiatorio, noi siamo stati privati di un’armonia che dovrebbe essere garantita in una scuola e che invece mi chiedo se ci sarà mai. Sono arrabbiata per la tensione che oggi ho visto tra le mura di scuola, ragazzi e ragazze litigare, urlare, gente sentirsi male, lezioni negate sia a noi studenti che ai nostri professori. Certo, lezioni negate da noi, ma cosa dovremo fare? Aspettare il prossimo blitz? Lasciare la nostra scuola in mano ad una preside che tutto fa (si chiude a chiave, comunica con le forze dell’ordine tramite la finestra, lancia valigette misteriose..) tranne che assicurare un clima pacifico e educativo? Lo spaccio e’ illegale, la legalità è importante e va difesa ma essa non da il diritto morale di capovolgere una scuola, quando tutto ciò che è stato fatto poteva esser fatto altrove, poteva essere una questione tra le forze dell’ordine, i ragazzi e le loro famiglie. Tutto ciò poteva esser fatto senza mettere in mezzo 1500 studenti che ora non possono fare a meno di sentirsi diffidenti, presi in giro e lontani. È per le seguenti ragioni che ripeto: la legalità si, la legalità così no.
Irene Antonelli