Ricomincio da tre: Dite tre cose positive ai ragazzi ogni giorno.

 

Gli impulsi hanno un posto grande nel nostro cervello in quanto sono legati agli istinti programmati per la sopravvivenza della specie. La volontà, il controllo dei nostri atti comportamentali è apparsa molto dopo, alcuni studiosi pensano addirittura con la nascita della scrittura.

Bisogna imparare a riconoscere le emozioni per saperle gestire, lo sviluppo del controllo delle emozioni si assesta dopo i 20/21 anni di età, ma resta una parte fragile perché sviluppata più recentemente, quindi va educata.  Un’altra cosa sui bisogna lavorare e’ a gestire l’attenzione, questo anche  a scuola.

 

Quali sono i meccanismi dell’apprendimento?

Si apprende meglio ciò che viene premiato, la punizione genera stress, è un atto rigido, mentre per la sopravvivenza viene ripetuto ciò che è legato al piacere.

Si impara attraverso le azioni, non con i discorsi, ma con piccole azioni quotidiane della vita e per imitazione. Le abitudini e i comportamenti si possono plasmare con azioni positive ripetute nel tempo e con esempi coerenti degli adulti. Fare cose positive insieme. Ci si allena a gestire gli impulsi profondi del cervello.

 

Non bisogna però lavorare per il premio, ma per il piacere di farlo, la ricompensa può essere una sorpresa, una novità. Ciò il cervello lo legge come un premio.

 

La pratica sportiva aumenta l’autocontrollo e dovrebbe essere fatta almeno un’ora al giorno a scuola, meglio prima di cominciare le lezioni. Ciò è stato dimostrato da alcune ricerche e sperimentazioni negli Stati Uniti. Un’ altra pratica positiva è fare alcuni minuti di esercizi di concentrazione in classe legati al respiro. Ci dovrebbero essere almeno due pause ricreative nella mattinata scolastica, i ragazzi si devono muovere. Si dovrebbero sottolineare le cose belle che fanno i ragazzi e darsi una regola di evidenziare almeno 3 cose positive al giorno, elencare le loro virtù personali, insegnare a notare le cose positive di loro stessi e che cosa la loro persona possa portare di bene nel mondo e nell’ambiente in cui vive. Si diventa quello che si fa, più che quello che si dice.

 

Le sostanze fumo, alcool, droga stimolano la dopamina, un ormone che si rilascia allo stimolo del piacere, consolida i collegamenti e crea apprendimento. Crea perciò comportamenti abituali che creano dipendenze. La dopamina ha una doppia valenza ricompensa/motivazione. La droga  stimola costantemente, non dando la sensazione di sazietà. Il loro abuso viene usato per contrastare la sofferenza. Per contrastarla bisogna lavorare sulla sofferenza personale e sul contesto del gruppo. E’ un lavoro lungo ed impegnativo. In Italia, come in altri paesi Europei, l’uso degli stupefacenti è direttamente proporzionale alla repressione, più si usa la repressione più aumenta l’uso, quindi la repressione è uno strumento fallimentare. (Il paese che ha avuto miglior risultati in Europa al contrasto delle dipendenze è il Portogallo che non usa la repressione, ma l’area medico-sanitaria ed educativa. La competenza a riguardo infatti in Portogallo è del ministero della Salute e non di quello dell’Interno. fonte Asl)

 

Alcuni ragazzi più fragili che non hanno trovato piacere nel contesto in cui vivono scuola/famiglia lo cercano con eccessi. Anche se non tutti reagiscono allo stesso modo, poiché c’è un versante biologico di predisposizione ed un versante ambientale.

 

Può aiutare trasformare lo spazio scuola dei ragazzi in più opportunità di piacere, più spazi per loro e opportunità di divertimento positivo.

Inoltre bisogna lavorare sulla consapevolezza e rinforzare le motivazioni, sul controllo dell’ansia tramite il rilassamento ed il riconoscimento delle emozioni. Questo lavoro va fatto sia a scuola che a casa.

 

 

Appunti tratti dal seminario tenuto

dal Dott. Stefano Canali al Liceo Virgilio di Roma

(ricercatore dell’Area Neuroscienze e Laboratorio Interdisciplinare della Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati – SISSA – Trieste)

 

Referenti del progetto Prof.sse Campisi e Cardone

 

Redazione sintetica ed imperfetta di Francesca Valenza, per chi è interessato e non li ha ricevuti posso inviare riferimenti bibliografici