Riceviamo questa bella lettera da una studentessa di 16 anni del Virgilio, scritta – ci dice – di getto dopo aver visto il programma di Gramellini sabato sera su RAI TRE e molto volentieri la pubblichiamo, stupefatti di come la maturità  e l’equilibrio dei ragazzi siano spesso maggiori di quelli degli adulti.

Ci auguriamo che Massimo Gramellini la legga e si vergogni, almeno un po’ !

 

 


 

Lettera al vicedirettore del corriere della sera

Caro Dottor Gramellini,

le scrivo non con rabbia ma con rammarico, sentir parlare lei, sia nel suo caffè di venerdì che nella sua buonasera di sabato, così male di ciò che non conosce mi ha sorpreso.

Sono una studentessa del liceo Virgilio di Roma e mi chiedo perché Preside, giornali e giornalisti ne stiano facendo, proprio ora un caso mediatico; quello della bomba carta, per quanto io lo ritenga un atto inutile e sbagliato, è già successo in passato così come succede in molte altre scuole, l’allarme suonato dagli studenti idem, e in questo caso i riflettori andrebbero puntati sulla totale impreparazione di tutte le componenti della scuola ad un’evacuazione d’emergenza, non crede che questo sia ben più importante dal momento che in caso di reale emergenza qualcuno si sarebbe potuto far male. Ma no invece, è meglio parlare della ragazza che fuma e che ripresa dalla professoressa risponde, entri allora in una qualsiasi scuola, probabilmente anche a Torino, lo vedrà succedere almeno una volta: si tratta solo di indole ribelle, siamo adolescenti vogliamo quello spicchio di libertà che ci spetta prima di diventare completamente adulti e piegarci alle responsabilità. Per quanto riguarda il clima mafioso, beh è inesistente, nessuno studente non parla per paura o perché messo i qualche modo sottoscacco ma perché molti non hanno veramente visto e chi ha visto copre gli amici nella bravata, come sono sicura avrà fatto anche lei almeno una volta quando era giovane. Ora vorrei provare a rispondere alla domanda che mi sono fatta, perché buttare tanta merda sul Virgilio, l’unica risposta che trovo è: per chiuderlo. E’ sempre stata una scuola un po’ fastidiosa, un ambiente culturale in continua evoluzione dove professori e studenti potevano imparare gli uni dagli altri e dove conferenze e corsi pomeridiani erano affollati di studenti bramosi di imparare, una scuola che portava sempre gli studenti di 4° e 5° alla biennale di Venezia, e gli alunni dello scientifico al CERN; negli ultimi anni tutto questo si è un po’ perso e non per colpa degli studenti, che in questo genere di cose non hanno molta voce in capitolo, ma per colpa dell’ultima preside (prima della prof.ssa Carla Alfano) che ha chiuso i corsi pomeridiani, ha negato molti viaggi d’istruzione, tenendo sottoscacco i professori come suoi dipendenti (cosa che grazie alla buona scuola effettivamente sono). Insomma non vedevano l’ora di chiuderla questa scuola e adesso alimentando questo fumo col fiato delle vostre parole (sue e dei suoi colleghi giornalisti) ci riusciranno e dopo questo weekend di fuoco allora sì che si respirerà un clima teso nelle classi tra professori che temono per il loro posto e alunni che temono per la loro scuola, sarà molto più difficile imparare, congelati dal vento freddo che si è alzato dopo tutto questo.

Io non so se lei leggerà mai questa lettera, se mai deciderà di rispondermi; io mi auguro di sì perché nonostante tutto la rispetto ancora e la ritengo una persona molto intelligente, in grado di capire che forse è più importante parlare di come le recenti leggi abbiano completamente impoverito la scuola e della totale assenza di sicurezza nelle strutture, e non parlare di una scuola che non conosce e sulla quale c’è molto di più da dire di questo.

Ragazzi felici

 

Firmato: una studentessa di sedici anni che ama la sua scuola e che per difenderla usa la stessa arma di chi la vuole affondare: la penna.

Voglio rimanere anonima solo per via della mia minore età.