Cari Redattori, ho letto il Corriere della Sera. Sono triste. per tutti noi. Ho scritto queste righe, se volete, pubblicatele.

 

Ricominicamo.

Ricominciamo nel senso delle accuse che si muovono gli uni contro gli altri. Dirigenti contro genitori, professori contro studenti, genitori contro professori. Tutti contro tutti. E ad alimentare gli articoli dei giornali che cercano di fare luce, talvolta – come sempre nel giornalismo – anche aumentando la confusione.

Io credo che si tratti invece di una emergenza che nessuna delle componenti può affrontare da sola. La scuola non può supplire al ruolo educativo dei genitori, i genitori non possono educare senza la scuola.

RicomincIamo non nel senso di ricominciare ad attribuirsi colpe e responsabilità.

Droghe, dipendenze, distorsione del rapporto donna uomo, uso mortificante dei social. Attualmente chi ci finisce dentro, finisce stritolato.

Credo che i docenti siano anche genitori. E credo che sappiano benissimo quanto sia difficile comunicare con i propri figli. Credo che i genitori sappiano perfettamente chi sono i loro figli, e che li difendano perché ce li hanno in casa, e perché i rapporti non sono facili, con gli adolescenti di oggi.

L’ articolo del Corriere della Sera fotografa tutto questo, con una ottica sbagliata, però. Fotografa un disagio nelle vite dei nostri ragazzi, un disagio che va ben oltre le possibilità di fronteggiarlo da parte delle singole componenti.

Dialogare, parlarsi, coinvolgere, includere, non escludere. Il bello che le normative lo prevedono, mentre i singoli individui non assecondano queste normative.

La legge, non la buona scuola, ma quella che prevede i consigli di istituto, le rappresentanze, i consigli di classe, quel meccanismo sentito come inutile, andrebbe “rianimato”, riempito di significato.

Smettetela di farvi la guerra. Fate la pace. Per il bene delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Ascoltiamoli, ascoltatevi.

Quello che il Corriere racconta non è capitato ad altri, è capitato a tutti noi.

Ricominciamo.

Gianfranco Isernia


Gianfranco Isernia non ha più figli al Virgilio. É stato uno dei fondatori di questo sito. E non riesce a sopportare di veder sprecati talenti ed energie, che potrebbero essere messi a serivizio delle nostre ragazze e dei  nostri ragazzi.