Il tema della responsabilità è più che mai sentito: “Chi si assume la responsabilità di…” è questa la risposta che spesso viene data a fronte di richieste di utilizzo della scuola per ogni tipo di iniziativa, dalla compravendita di libri ad iniziative più articolate.

C’è chi sta tentando di dare una risposta. Con delle sorprese che sfatano molti  luoghi comuni…

 

SCUOLE APERTE PARTECIPATE CON GLI STUDENTI: UNA PROPOSTA
Vi scrivo a seguito del convegno Scuole Aperte di sabato 12 marzo a Mantova.

Le leggi sulla scuola consentono già di avere spazi di autonomia per gli studenti all’interno delle scuole (ved. Quaderno Movi “Scuole Aperte Partecipate” a pag.12) tuttavia è necessario trovare un accordo più ampio che aiuti i lavoratori della scuola (la dirigente, la d.g.s.a., i singoli insegnanti) a non sentire di essere soli a prendersi questa responsabilità, che si aggiungerebbe al grande carico per la gestione delle attività scolastiche ordinarie.

 

Il tema della responsabilità va affrontato allargando la base degli adulti responsabili che “garantiscono” per gli studenti che sono in maggioranza minorenni.

Si tratta quindi di coinvolgere in modo attivo:

– gli studenti maggiorenni di quarta/quinta disponibili

– il presidente ed i consiglieri d’istituto disponibili

– gli altri insegnanti e genitori della scuola disponibili.

Gli adulti disponibili lo sono per scelta e, quindi, in modo gratuito.

 

Per coinvolgerli è necessario costruire una “proposta dettagliata” o, meglio, un “Progetto di Scuola Aperta Partecipata” (passo 1) che definisca: cosa si vuole fare (studio, laboratorio azioni per il territorio…), in che spazi della scuola (se possibile non le aule di lezione e vicino all’ingresso), in che orari (dopo la scuola), il periodo.

Il progetto potrebbe essere inserito nel POF della scuola (passo 2) e condiviso all’inizio di ogni anno a settembre (passo 3) in modo da essere riattivato e specifico anno per anno (a Palermo il Liceo Cassarà fa a settembre la settimana di programmazione che chiama “settimana della responsabilità e della creatività” ved.allegato).

 

Nel progetto dovrà anche essere scritto la modalità di funzionamento operativo riguardo in particolare la responsabilità e la custodia. Il gruppo di adulti disponibili ad essere responsabili si organizza per gestire la custodia insieme agli stessi studenti che partecipano.

In particolare avranno le chiavi per aprire e chiudere (se si usa il personale Ata il progetto non è “partecipato” ma è ancora soggetto alle regole/vincoli del tempo/organizzazione scuola dei lavoratori che esclude gli altri soggetti), dovranno organizzare il ripristino degli spazi pronti ad essere utilizzati il giorno dopo per la scuola, compresa la pulizia se necessario.

Da un punto di vista formale ci sono più strade da seguire:

Strada A:                la Scuola promuove in prima persona stipulando un “Patto” (accordo alla pari) in cui si scrivono le cose che devono essere fatte e chi le fa e cosa succede se non si rispettano. Il Patto è firmato dagli studenti e dagli adulti “disponibili e responsabili”che gestiscono per conto della Scuola il Progetto;

Strada B:                gli adulti promuovono la costituzione di una “Associazione” (mista di adulti disponibili e responsabili e studenti minorenni) con un “rappresentante legale” (uno degli studenti maggiorenni preferibilmente) che, sempre all’interno del Progetto inserito nel POF scolastico gestisce con responsabilità propria le attività in orario extrascolastico;

Il Progetto è a tutti gli effetti anche un progetto di educazione civica e di cura dei beni comuni (la propria scuola) governato dalla Scuola in quanto nel POF ma gestito dagli studenti insieme agli adulti “disponibili e responsabili” ed avrà una ricaduta positiva anche in termini di cura e manutenzione del bene.

 

Tale proposta può garantire la Scuola e soddisfare le proposte degli studenti della Consulta di Mantova:

1) di “avere libero accesso alla scuola senza chiedere ogni volta l’autorizzazione” (il “progetto” e la “garanzia degli adulti disponibili e responsabili” permettono questo);

2) di partecipare come studenti alle iniziative per la città (che potrebbe essere uno dei laboratori da aprire/sperimentare proprio negli orari extrascolastici).
Allego, infine, la proposta “Scuole Superiori Condivise, aperte al dialogo tra generazioni: dalle occupazioni autunnali alla gestione responsabile tutto l’anno di alcuni spazi al di fuori dell’orario scolastico” che abbiamo fatto alle Scuole di Roma ed all’attenzione anche del sottosegretario Faraone del MIUR.

Gianluca Cantisani

Gruppo di lavoro Scuole Aperte Movimento di Volontariato Italiano e Associazione Genitori Scuola Di Donato Roma

Per approfondire…

Scuole Superiori Condivise – Proposta di Laboratorio(1)

Immagine Karl Ziehl