Questo editoriale è dedicato a tutti coloro che sono rimasti inascoltati, in questi anni. A coloro che hanno partecipato alle sedute del consiglio di istituto, che hanno sottratto tempo al lavoro e alla famiglia e al tempo libero per impegnarsi, per partecipare, dai consigli di classe al Comitato genitori. A coloro che proponevano l’apertura della scuola anche il pomeriggio, agli interventi di pittura per migliorare gli ambienti, ai mercatini dei libri, alla necessità di dialogare con i ragazzi,  ad una scuola partecipata e inclusiva, e non verticistica e selettiva. Ad un luogo dove formare i cittadini, senza misurazioni esclusivamente quantitative. Ad una scuola che non si perde gli alunni per strada, ma fa crescere ognuno seconde le proprie possibilità e inclinazioni.
A costoro sono stati opposti argomenti come legalità, responsabilità civile e penale. Tutto l’armamentario per impedire di fare le cose, per non aver fastidi, per riservare la scuola ai professionisti dell’educazione, a coloro che ci lavorano.
Per lasciar lavorare il manovratore.
I genitori sono invadenti e devono stare al posto loro.
Sono di questi giorni due notizie.
L’arresto di Giovanni Serpelloni,  già a capo del Dipartimento Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 2008 al 2014. L’ispiratore della linea dura contro la droga nelle scuole. Repressione invece di informazione e recupero. Cani poliziotto tra i banchi.   Il suo promotore è stato arrestato dalla guardia di finanza per concussione e corruzione nell’appalto gestionale dei Sert in tutta italia (SERT: Servizi per le tossicodipendenze). Naturalmente Serpelloni è innocente, fino che non sia dimostrata la sua colpevolezza.
La sua storia assomiglia alla trama di un certo romanzo di Philip K. Dick.

Il progetto “Scuola al Centro”, lanciato dal Ministro Giannini  al G7 su educazione e ambiente a Tokyo. Le scuole aprono il pomeriggio e l’estate, soprattutto nei quartieri a rischio. Ricordiamo che questo era il progetto lanciato da Giovanni Figà Talamanca, come proposta per il primo municipio.
Le scuole diventavano presidio culturale e luogo di aggregazione. Apriticielo. Mi sa che l’associazione Nazionale Presidi dovrà farsene una ragione.

Prima o poi l’onda arriverà al Virgilio, che ad oggi ancora nega un’aula (UNA AULA) autogestita ai suoi ragazzi.
Siamo moderatamente ottimisti.  Sorridiamo.
A da passà  ‘a nuttata

Noitutti.

Conrad Freitag, Shooner in navigazione (1843-1894)