Leggere i giornali

 

Bertrand Russell in  “Libero pensiero e propaganda ufficiale” (Saggi scettici) proponeva che fin dalle scuole elementari si insegnasse l’arte di leggere i giornali con incredulità, per non considerare vera una notizia solo perché  scritta su un giornale o, aggiungeremmo oggi, perché  annunciata alla radio o alla televisione.

L’inquadramento delle persone che, dice  Russell, si basa sui modi dell’educazione e sulla successiva pressione economica ha nella propaganda, nella diffusione di notizie, elaborate nella sostanza o nei modi, il suo terzo , importante agente.

Come da più parti proposto, la lettura dei giornali a scuola potrebbe avere un grande valore. Particolarmente utile leggere il resoconto di un avvenimento cui qualcuno degli alunni abbia assistito.

Ancora si può lavorare su uno stesso avvenimento letto su due o più testate di diversa impostazione politica. Lo stesso esercizio potrà effettuarsi esaminando  un avvenimento storico del passato, usando giornali dell’epoca di nazioni diverse. Oppure far notare come e per quali finalità venivano riportati alcuni fatti rivelatisi successivamente completamente diversi.

Molto efficace è far interpretare e difendere le due o più letture a gruppi diversi di studenti, scambiandosi in un secondo tempo le parti, come già succede in alcune scuole.

Particolare attenzione rivolgerei ad un esame della stampa a distribuzione gratuita, che ha oggi una diffusione notevole, evidenziando come, dietro l’apparente semplicità e sinteticità, ci sia, comunque, la propaganda di una ben precisa concezione di vita.

Stefano Sinibaldi