Moi, je suis Charlie…mais toi?

Così o in maniera simile sono stati mostrati gli attuali amministratori della cosa pubblica convenuti a Parigi per “partecipare” alla manifestazione in favore della libertà di espressione.

La seconda foto è una visione dall’alto della stessa “partecipazione”.

Ora  si potrebbe facilmente osservare che ragioni di sicurezza imponevano una scelta di massima prudenza, certamente, ma perché presentare la “sfilata” in modo da farla apparire altro dalla sua realtà?

Si tratta dell’ennesima conferma della strategia di fondo di mostrare una forma apparentemente positiva a fronte di una sostanza completamente differente quando non antitetica ( La “buona scuola”  ad esempio, per restare nell’ambito del nostro principale interesse)

 

1 paris

 

Si tratta dell’atteggiamento criminale di considerare le popolazioni bisognose di essere guidate, appoggiandosi a quella parte di popolazione neurostabilizzata con i grimaldelli della “comunicazione”.

Il lavorare per una scuola che abbia come valori primari la libertà e l’autodeterminazione sostanziali deve diventare l’obiettivo primario.  Cominciando da subito,  nello studio delle varie discipline, a favorire il raggiungimento di una consapevolezza di sé, del mondo e degli strumenti a nostra disposizione con una particolare attenzione allo sviluppo di una profonda capacità di lettura dei modi dei media.

Stefano Sinibaldi

Le foto sono tratte da: “El Huffington Post” / Blog di Mauro Miccolis / Blog di Mauro Poggi