Cosa succede quando la polizia ferma un ragazzo con accuse anche pesanti, quali
sono le conseguenze degli interventi repressivi? C’è la possibilità di
contrastare il fenomeno della droga con altri metodi? In Portogallo ad esempio
il consumo di sostanze e di dipendenze è fortemente diminuito semplicemente
parlando ai ragazzi, conoscendoli. L’esperienza di una famiglia raccontata da un
genitore del Virgilio.

DANNI COLLATERALI
Oggi la polizia è entrata al Virgilio. Al momento giusto, in piena ricreazione, perché tutti potessero vedere.
Due anni fa alle 6 del mattino la polizia ha suonato a casa nostra: mandato di perquisizione… Per cosa? Suo figlio è accusato di spaccio di droga. E chi lo accusa? E’ stato filmato a scuola.
E NON ERA VERO !                                                                                                                                                            Quando il pubblico ministero e il giudice delle indagini preliminari hanno esaminato i filmati, è risultato evidente che mio figlio non c’entrava nulla, e dopo poche interminabili settimane la sua posizione è stata stralciata con un’archiviazione.
Come mai era stato coinvolto?
Ci siamo fatti questa domanda molte volte. Per arrivare a una conclusione: si tratta di “danni collaterali”.
C’è un’indagine in corso. Si dice che si vuole combattere il “fumo”, notoriamente diffuso al Viriglio. Per quel che mi riguarda, il fumo di qualsiasi genere dovrebbe essere semplicemente vietato a scuola, ma tant’è. Al Virgilio fumano tutti, anche negli uffici. Qualcuno o molti fumano “fumo” che non si compra dal tabaccaio, dunque qualcuno spaccia. La scuola non contrasta il fumo, anzi lascia campo libero, perché la polizia possa piazzare telecamere e indagare? Per individuare gli spacciatori? La scuola dunque diventa una trappola non più un luogo di formazione.
Ma le immagini non portano nome e cognome, e allora la polizia chiede aiuto alla preside, agli insegnanti. Quale ghiotta occasione! Ovviamente le telecamere riprendono decine di studenti… Chi riconoscete? Oh, quello è Tizio, quello è Caio. Sta spacciando? Non importa, valutate voi, intanto eccovi i nomi, poi si vedrà.
Non importa alla scuola, e a chi la rappresenta, di buttare i nostri figli nel tritacarne di un’indagine penale.
Per la cronaca, ne usciranno tutti assolti.
Ma chi di voi ha subito l’ordalia di un processo? o anche solo dell’indagine? A 18 anni, negli ultimi mesi di un percorso scolastico inutilmente stressante? Con la polizia a casa prima dell’alba?                                                                                 E NON ERA VERO !                                                                                                                                                        Lo ha accertato dopo pochi lunghissimi giorni il pubblico ministero, lo ha confermato il giudice che ha archiviato le accuse contro nostro figlio.
Nostro figlio andava a scuola. Tutti noi ci aspettiamo che i nostri figli a scuola siano protetti, come lo sarebbero a casa.
Nostro figlio a scuola è stato calunniosamente denunciato dai suoi insegnanti o dalla sua preside, nostro figlio ha subito un’indagine alla vigilia dell’esame di maturità, ha letto il suo nome sui giornali con un’accusa calunniosa di spaccio, che la sua scuola gli ha buttato addosso senza ragione.
Nostro figlio innocente è stato tradito dai suoi professori e dalla sua preside, è stato falsamente accusato dalle persone a cui lo avevamo fiduciosamente affidato.
DANNI COLLATERALI: c’è un indagine, bisogna prendere i colpevoli: capita di colpire un innocente. Capita.
Nostro figlio è sopravvissuto al Virgilio: non è stata una bella esperienza ma per fortuna è finita ed è vivo. Se non si muore, col tempo il danno si ripara.
Non so però se e quando sarà possibile a riparare i danni che questa gestione della scuola ha inferto alla credibilità delle istituzioni repubblicane e al senso di cittadinanza.

Posso solo sperare che i ragazzi allarghino lo sguardo su orizzonti più ampi.
(Lettera firmata di un genitore)