LA CABALETTA dello stregone benevolo

Non chieder più

Nulla per te qui resta

Non sei della tribù

Hai sbagliato Foresta

Giorgio Caproni, Cabaletta dello stregone benevolo

 

La cabaletta è una rubrichetta che cerca di avere un punto di vista diverso dai punti di vista degli altri. Più punti di vista, più idee, più posizioni. Il sale della Democrazia.

 

Nuovi miti, nuovi riti.

L’occupazione è una kermesse rituale che ogni anno vede umiliati diritti costituzionali come lo studio (per gli studenti) ed il lavoro (per tutto il personale della scuola).

La scuola, lo ricordiamo, è una istituzione totale ad alto avvicendamento di persone. Per queste persone, matematicamente, a cicli, l’occupazione è una esperienza nuova. Non lo è per i docenti, la dirigenza e il personale. Due punti di vista diversi. Chi ci ha fatto il callo, chi vive l’esperienza per la prima volta. Quanto ai diritti costituzionali, ci andrei piano. Magari il diritto costituzionale è parità di condizioni di accesso allo studio per tutti.
inclusività delle persone svantaggiate.

A tale proposito ricordiamo l’art. 3 della costituzione , II comma:

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese..

Il Virgilio in questo campo si distingue per l’istituzione di un Liceo a pagamento, per accedere al quale bisogna aver frequentato costosi corsi di inglese o viaggi all’estero. Puoi farlo se hai speso in passato dai 2500,00 ai 5.000,00 euro. Ecco i diritti costituzionali garantiti


E’ stato chiesto l’intervento della polizia che è giunta tempestivamente e ha spiegato ai ragazzi la “cornice” di reato che si andava configurando.

Scena degna dei Monthy Phyton. Testimoni alcuni genitori, i quali si sono rivolti ai poliziotti  chiamati dalla dirigenza, chiedendo loro se avessero intenzione di procedere allo sgombero. La risposta è stata che non c’erano i presupposti, non essendosi verificati atti di violenza, né alcun reato. Sulle occupazioni si è pronunciata persino la Cassazione. In soldoni: è reato se occupi luoghi non tuoi, ma poiché gli
studenti sono coloro che usufruiscono dei locali tecnicamente non li possono
occupare. Fatti salvi i casi di danneggiamento e vandalismo.

A sentire gli studenti l’occupazione è uno strumento di protesta che “si è deciso” di adottare. Non si sa da parte chi, non si conosce il perché.

Il collettivo non esiste, è fatto di fantasmi senza repertorio di argomentazioni. Leggetevi il comunicato dei ragazzi. E’ pubblicato su questo sito. Questo è disprezzo per il pensiero dei ragazzi. Sminuisci l’avversario per sminuirne le idee. Ma i ragazzi sono avversari?

La lista dei nostri progetti e delle nostre iniziative è troppo lunga per essere contenuta in questo comunicato.

Quanti e Quali sono i progetti dei ragazzi che sono stati approvati? La colpa è dei ragazzi che non presentano progetti.

La nostra scuola è una buona scuola.

Vorremmo capire di chi è questa “nostra” scuola. O se viviamo scuole diverse.
Possibile, viste le nuove argomentazioni scientifica sull’esistenza di mondi paralleli.

Alla maggioranza (studenti e genitori) che oggi non ha sostenuto l’occupazione…

Una vecchia argomentazione. La bottiglia è sempre mezza vuota o mezza piena. Dipende da chi la descrive. La maggioranza è sempre silenziosa. Una maggioranza non rappresentata in consiglio di istituto. Se esistesse questa maggioranza il contributo volontario delle famiglie non sarebbe ai minimi storici. Oppure è una maggioranza che non paga, perché non crede in “questa” scuola.

L’occupazione fa perdere tempo alla didattica.

I ragazzi hanno dato prova in questa e nelle precedenti occupazioni di sapersi
organizzare e di saper organizzare le giornate con dibattiti su argomenti di
attualità. L’anno scorso Marco Travaglio, Il Vicepresidente della Camera, quest’anno Ilaria Cucchi, sindacalisti e altri noti perditempo. Per citarne alcuni. Ma su richiesta possiamo fornire tutte le delucidazioni del caso.

L’occupazione avviene a cura di pochi facinorosi che impongono la loro volontà alla maggioranza silenziosa.

Guardate le foto, guardate i numeri e vi risponderete da soli. Lo stesso
argomento è stato usato per l’utilizzo della defunta aula due. Non è giusto che
pochi studenti dispongano di un’aula per fare quello che vogliono. L’aula deve essere al servizio di tutti. 1500 allievi in un’aula, insomma. O nessuna aula, come ormai è consuetudine, così niente a nessuno contenti tutti. Sull’aula due c’è una divertente cronistoria, ma rimandiamo ad un prossimo post.


Una scuola, cari studenti, è un luogo di dialogo e di apertura. Una scuola è un luogo dove si cresce insieme, dove si esercitano la pluralità e il rispetto, dove si tutelano i diritti, ci si assumono responsabilità, ci si fa carico dei doveri.

Concordiamo. Ma solo se la cosa vale in tutti e due i sensi, e non quando fa comodo.

L’occupazione devasta i locali.

I ragazzi sono costretti a consegnare la scuola ai carabinieri, a fine
occupazione, per evitare che vengano attribuiti loro furti e devastazioni
presunte. In passato hanno dipinto le aule. A detta di alcuni, troppo
liberamente. A controbilanciare fu promosso il painting day, e furono dipinti
di grigio alcuni corridoi, a mezza altezza, come negli asili delle suore – che
almeno hanno il buon gusto di usare il verde. A mezza altezza perché i ragazzi non posso salire sulle scale. Consigliamo vivamente anche quest’anno ai ragazzi di consegnare la scuola alla forza pubblica.


Quand’ero giovane io le occupazioni avevano un senso.Nella sua variante: Non capite nulla di politica
.

Il vostro stregone è stato testimone di queste affermazioni durante un consiglio di disciplina. La risposta è sotto gli occhi di tutti: basta guardarsi intorno: disoccupazione a mille, fuga di cervelli, burocrazia asfissiante, e metteteci quello che vivete ogni giorno nel vostro quotidiano. Giungerete alla conclusione che dovremmo occupare forse anche noi. I giovani
di oggi non capiscono nulla di politica. Come i giovani di ieri, e dell’altro
ieri e i loro nonni e i nonni dei loro nonni.

Poiché l’occupazione sottrae ore alla didattica tutte le gite di istruzione sono sospese.

Aspettatevi questi provvedimenti. La prima volta che l’ho sentito dire, ho pensato. Ma allora non sono gite di istruzione ma sono gite di piacere. Se fossero gite di istruzione rientrerebbero nel monte ore, decuplicandolo, perché al posto di 5 ore di
didattica per giorno se ne potrebbero contabilizzare dieci, in questo paese
disgraziato dove tutto è numerizzato, oggettivizzato, calcolato, vivisezionato, invalsizzato, ma i conti non tornano mai.

Lo stregone è stanco e chiede aiuto ai genitori e ai ragazzi.

Forsei prossimi punti  potete scriverveli da soli. Chiedendo ai vostri figli, ai docenti, girando per i corridoi del Virgilio, o facendo la fila nella giornata di ricevimento.

Buon divertimento

Lo stregone benevolo